Il coniglio nero
Sede: Dipartimento di Beni Culturali
Periodo : 6 ottobre - 24 novembre 2019
Opera di: Gabriele Lamberti
Ingresso: libero
L’opera riprende un mosaico romano del III secolo d.C. conservato nel Museo Nazionale delle Terme di Diocleziano, proveniente dal convento di San Gregorio sulla Via Appia a Roma, raffigurante uno scheletro umano, disteso forse su un letto da banchetto, che indica il motto dell’oracolo di Delfi “GNOTHI SAUTÒN”, “CONOSCI TE STESSO”. L’intervento di Gabriele Lamberti consiste nell’introduzione di una sorta di alter-ego, rappresentato da un Trickster, briccone-divino denominato il Coniglio Nero che, come un’ombra, mima specularmente la postura del personaggio effigiato. Il Memento mori rappresentato dall’opera originaria, come le Larvae conviviales poste dagli antichi Romani sulle tavole imbandite quali moniti per ricordare ai commensali la caducità della vita, viene così riproposto in una chiave trascendente che apre a nuove dimensioni ultraterrene anche oltre i termini della vita stessa. Un’altra interpretazione del Coniglio Nero, infatti, è quella dello psicopompo o guida delle anime nell’Aldilà, dopo la morte. Il mosaico è stato realizzato da Alice Zanelli e Roberto Bovelli grazie al tirocinio formativo dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, presso il Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi.