Dal mosaico antico alla copia moderna
Sede: Classis Ravenna Museo della città e del Territorio
A cura di: Giuseppe Sassatelli
Periodo di apertura al pubblico: 13 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020
inaugurazione: sabato 12 ottobre 2019 ore 18
Orari di apertura: dal 13 ottobre al 24 dicembre 2019 dal martedì alla domenica 10 - 18; 25 dicembre chiuso; dal 26 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 tutti i giorni 10 – 18;
Ingresso: intero € 7, ridotto € 5
Presso il Museo Classis Ravenna è allestita la mostra temporanea “Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna”. Una esposizione di mosaici a soggetto marino e navale la cui funzione è quella di sottolineare in maniera evocativa l’arte del mosaico come linguaggio dalle grandi
potenzialità. Nella mostra si sviluppa un percorso espositivo e didattico articolato in
due direzioni: sottolineare un aspetto che nel nuovo Museo Classis è centrale, ossia il rapporto della città col mare attraverso alcuni mosaici antichi di particolare impatto provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Museo Civico di Piombino. Uno dei mosaici antichi esposti è il celeberrimo mosaico con scena marina e pesci permanentemente esposto nella sala dei mosaici del Museo Archeologico di Napoli dove confluì per ragioni conservative in seguito alle esplorazioni archeologiche del XIX secolo della domus del Fauno di Pompei.
La casa del Fauno è una delle case romane più ricche e famose dell’intera Pompei. Sui giardini ben curati si affacciavano le stanze
di rappresentanza tutte riccamente adornate di statue, affreschi e spettacolari mosaici che danno la misura della ricchezza e dell’opulenza dei ricchi proprietari della casa. È da questa domus che proviene il famosissimo mosaico con scena marina e pesci che è possibile ammirare in mostra. Il prestito di questo mosaico costituisce un evento eccezionale dato che normalmente non viene concesso per ragioni conservative e anche per il prestigio che il mosaico rappresenta per il Museo di Napoli. In esposizione sono presenti altri due mosaici antichi dal Museo Archeologico di Napoli e un grande mosaico antico “sempre a tema marino” trovato a Populonia del quale la Fondazione RavennAntica ha fatt una copia da collocare nel luogo del rinvenimento; il mosaico di Populonia, attraverso l’esperienza della sua riproduzione musiva, ci consente di affrontare un altro tema che è quello dei mosaici esposti per ragione di tutela nei musei ma “evocati” da copie moderne appositamente realizzate per essere collocate nel luogo del ritrovamento. Infine il percorso della mostra si completa con l’esposizione di tre copie di mosaici antichi sempre a tema marino, provenienti dalla collezione del maestro Severo Bignami, che testimoniano l’abilità artigianale della tradizione ravennate nelle copie d’autore e ci inducono a riflettere sul tema delle copie moderne che da un lato possono essere collocate sul luogo preciso del ritrovamento quando “per ragioni di tutela” gli originali sono stati strappati ed esposti in un museo; e dall’altro, in termini più generali, possono essere un mezzo per far conoscere i mosaici antichi anche in luoghi molto lontani da quelli del ritrovamento e della conservazione, con un mezzo assai più efficace e immediato della semplice riproduzione fotografica.